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Variabilità e temperature sottomedia. Ancora per quanto tempo?

Un’intensa perturbazione di origine atlantica dagli spiccati connotati autunnali (la seconda di quest’anno dopo quella di metà Ottobre) ha interessato l’intera area del Mediterraneo occidentale lo scorso fine settimana, mentre ora sta lasciando campo ad un graduale rinforzo dell’alta pressione, apprezzabile già in questi giorni. Tuttavia le temperature fanno enormemente fatica a risalire in virtù dello stazionamento sull’Europa centrale di masse d’aria fredde veicolate dalle correnti settentrionali che persistono al centro-nord.

Allargando un pò lo sguardo anche a quello che succede nel resto dell’emisfero si può purtroppo notare con facilità l’enorme suprlus termico presente sul Polo Nord, il quale è il principale responsabile del deficit di ghiaccio artico, quest’anno ancora più evidente rispetto agli anni precedenti. Di contro, però, è da sottolineare come le pianure siberiane e tutta l’area dell’Europa orientale si stiano parecchio raffreddando con notevole anticipo rispetto alla media del periodo. Pertanto è lecito attendersi quest’anno la nascita prematura dell’anticiclone termico russo-siberiano, che di norma è osservabile solo dalla seconda metà di Gennaio in poi.

Tornando alle cose di casa nostra, nel prossimo fine settimana una piccola ondulazione del getto in uscita dagli States favorirà l’approssimarsi di una saccatura di origine atlantica sulle regioni nord-occidentali tra domenica e lunedì portando un modesto peggioramento delle condizioni meteo anche in Liguria. Tuttavia gli effetti precipitativi al suolo, qualora ci saranno, saranno valutabili solo in sede previsionale nei prossimi giorni.

Tale contesto però sarà solo temporaneo: infatti lo spostamento delle vorticità canadesi verso est e il successivo approfondirsi della depressione d’Islanda mostrati dai modelli atmosferici lasciano pochi dubbi ad un sempre più probabile rinforzo del flusso zonale e quindi anche della fascia anticiclonica alle medie latitudini a metà della settimana prossima, con un ritorno ad una fase più stabile e a temperature nella norma sulla nostra Penisola.

Sul lungo termine, e quindi solo ed esclusivamente a livello di tendenza, alcuni modelli su scala globale convergono su una possibile nuova ondulazione del getto polare con conseguente scambio meridiano di masse d’aria, il quale, qualora si verificasse, andrebbe un pò a rimescolare le carte nell’Europa centro-occidentale. Ovviamente saranno da valutare con attenzione le possibili traiettorie delle suddette masse d’aria, perchè solo attraverso queste si potranno determinare i possibili scenari meteorologici anche in Italia. Per tutto questo e molto altro vi lasciamo quindi ai prossimi aggiornamenti che troverete quotidianamente sul nostro sito e sui nostri social media.