Alla luce di quanto accaduto tra la scorsa notte, la mattinata ed il pomeriggio odierni, e di quanto ancora sta accadendo sul ponente genovese, ed in virtù delle proiezioni probabilistiche avanzate dagli ultimi aggiornamenti modellistici, LIMET, l’Associazione Ligure di Meteorologia, crede fermamente che le ore che verranno meritino il più alto grado di attenzione possibile da parte di tutti gli abitanti della Liguria.
Come prospettatovi nel pezzo del fine settimana, la ripresa delle correnti zonali in sede atlantica provvederà ad interrompere il canale di alimentazione di aria polare dell’estesa saccatura depressionaria protesa da giorni sul comparto iberico-marocchino, la quale, di conseguenza, andrà ad evolvere in cosiddetta “goccia fredda”. Ebbene, questo processo farà da sponda ad una grave recrudescenza delle condizioni del tempo sulla nostra regione nella giornata di Giovedì 24.
Ma cerchiamo di andare con ordine. Questa sera si aprirà la FASE 2 di questa lunga dinamica atmosferica. Le tese correnti di Scirocco, protagoniste assolute della FASE 1, tenderanno a disporsi progressivamente dai quadranti orientali, andando ad impattare direttamente sulle testate montuose medio-occidentali. La val d’Orba, la valle dell’Erro, ma soprattutto la val Bormida, la val Tanaro e tutto il settore alpino e pre-alpino alle spalle dell’imperiese si trasformeranno in una vera e propria fucina di rovesci, anche di una certa intensità, in grado di scaricare ingenti quantitativi d’acqua. Consci del livello medio di saturazione (quindi di assorbimento) del terreno in detto areale, non escludiamo che, nel corso della giornata di domani, possano insorgere situazioni di stress idrogeologico, specie lungo i rivi minori. Al netto di qualche fenomeno estemporaneo, il resto della regione vivrà una tanto provvidenziale quanto effimera pausa asciutta, in attesa della FASE 3.
La FASE 3 costituirà il culmine di un crescendo iniziato nel pomeriggio della scorsa Domenica, la prova finale per una regione che sulle sue spalle recherà già il peso di molti, molti millimetri. Nella mattinata di Giovedì 24, il ramo frontale associato alla strutturata zona depressionaria con core centrato in prossimità del golfo di Biscaglia, abborderà il nord-ovest italiano e la Liguria, e lo farà sotto-forma di quella che noi addetti ai lavori siamo soliti denominare “squall-line”, un esteso asse di groppi temporaleschi in transito da ovest verso est. Ciò che desta le nostre maggiori preoccupazioni sono le complicanze che potrebbero manifestarsi attorno a detto transito: i modelli più risoluti su scala locale disegnano infatti un ricambio circolatorio tutt’altro che celere ed indolore, principalmente a causa dell’estrema resistenza che le correnti sciroccali opporrebbero ai venti di Libeccio. Da ciò ne conseguirebbe un forte rallentamento di tutta la dinamica, quindi un grave accanimento fenomenologico su bacini imbriferi già duramente provati, in primis quelli dell’interno imperiese e savonese, in secundis, quelli del ponente genovese (arenzanese-voltrese), con alto rischio di frane, smottamenti ed esondazioni.
Alla luce di quanto detto fino ad ora, raccomandiamo vivamente a tutti coloro che ci leggeranno, soprattutto dalle zone citate, di fare tesoro di quanto già accaduto in passato, di non commettere il grave errore di sottovalutare situazioni potenzialmente rovinose, evitando comportamenti incoscienti, dettati da curiosità, manie di protagonismo, o altro, caricarsi di consapevolezza e adottare tutte le misure di prevenzione e auto-protezione possibili. La visita medica, l’appuntamento, lo shopping, l’automobile, la moto, il furgone, il lavoro sono tutte cose importanti, ma non così importanti.
Inutile dire quanto speriamo di sbagliare una previsione del genere, ma, ahinoi, non possiamo permetterci di rischiare; a costo di passare per venditori di fumo e meteo-terroristi, noi ci esponiamo.