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Una grande crisi della corrente a getto sull’Europa; le conseguenze per l’Italia

Proprio in questi giorni sotto i  nostri occhi, si compiono alcune importanti manovre dell’atmosfera che derivano da un sostanziale, forte rallentamento della corrente a getto polare che ha dettato legge sull’Europa e sul Mediterraneo sino ad una manciata di giorni fa. Sintomo questo di una stagione primaverile che avanza, alcune figure depressionarie veicolanti masse d’aria moderatamente fredde di origine nord-atlantica, scivolano lungo i binari di una circolazione meridiana nella quale non sono più i movimenti zonali (ovest-est) a plasmare le caratteristiche del tempo atmosferico europeo, bensì sono gli scambi di calore nord – sud a determinarne le caratteristiche essenziali.

Abbiamo così dei sistemi depressionari che, non più sostenuti dalla corrente a getto polare, sprofondano alle basse latitudini del Mediterraneo, sino ad approdare nel cuore vero e proprio del continente africano.

Masse d’aria molto tiepide di origine subtropicale africana si ritrovano così spodestate dalla loro collocazione originaria, costrette a risalire di latitudine sino a portarsi sul bacino centrale ed orientale del Mediterraneo, laddove sperimentiamo in queste ore una risalita sensibile delle temperature che risultano attestate di diversi gradi sopra la media termica stagionale.

Tale assetto delle figure bariche in ambito europeo e mediterraneo, tenderà a preservarsi anche nei giorni a venire; la prossima settimana una nuova figura di bassa pressione seguirà le orme di quella che ci sta interessando in questo momento, sprofondando dall’oceano Atlantico al Golfo di Biscaglia e poi giù sin verso le aree desertiche sahariane del Marocco e della Tunisia. Ne deriverà il mantenimento di un’assetto termico ancora superiore alle medie stagionali di riferimento. Anche sulla nostra regione le temperature potranno raggiungere i +20°C, soprattutto durante gli intermezzi di tempo soleggiato.

Un cambiamento forse dalla seconda metà della prossima settimana (da giovedì 7 aprile in avanti) quando le correnti più fredde ed instabili di derivazione nord-atlantica, potrebbero tornare ad imporre la loro voce anche sul bacino centrale del Mediterraneo, avviando una nuova fase di tempo instabile con temperature in diminuzione.