Mentre l’intero nord-Italia seguita a piangere mesi di seccume, la Liguria sfida le leggi della fisica atmosferica, facendosi beffa di un’isobara di 1030 hpa.
Nei giorni scorsi, il sovrascorrimento di tiepide masse d’aria di estrazione sub-tropicale sulla (relativamente) fresca superficie tirrenica, sull’onda dell’elevazione e della successiva espansione di una vasta area anticiclonica sul bacino del Mediterraneo, ha cagionato l’insorgenza di banchi di nubi medio-basse in seno al Golfo ligure, pilotate poi verso i bacini marittimi regionali da un blando flusso meridionale insinuatosi lungo gli strati inferiori dell’atmosfera (“maccaja” anticiclonica), non in grado tuttavia di recare fenomeni. Tutto questo fino alla giornata di ieri, quando il transito a nord dell’arco alpino di un vasto sistema depressionario proveniente dall’Oceano Atlantico ha di fatto acuito il sopraccitato richiamo umido lungo i piani isobarici più prossimi al livello del suolo [950 hpa (500 m), 925 hpa (1100 m), 850 hpa (1500 m)], determinando un progressivo inspessimento, nonché abbassamento, della nuvolosità marittima (“maccaja” pre-frontale); di qui le diffuse precipitazioni, a prevalente carattere di pioviggine, sui settori centro-orientale e orientale della regione, con accumuli localmente superiori a 8/10 mm in prossimità dei rilievi appenninici, soggetti in maniera più spiccata al fenomeno del sollevamento orografico (o effetto “Stau”).
Sulla medesima lunghezza si è posta la notte appena trascorsa, e ugualmente farà il nascente dì odierno, specie tra il savonese orientale, il genovesato e lo spezzino, costantemente bersagliati da tiepide correnti sud-occidentali. Andrà un poco meglio tra l’imperiese e il savonese di ponente, ove il tempo si manterrà generalmente asciutto, e anzi, saltuariamante vi sarà spazio per qualche timida schiarita. Il tutto in un contesto climatico assolutamente anomalo per il corrente periodo, più consono alla stagione autunnale che a quella invernale: la colonnina di mercurio oscillerà per lo più tra i +12 e i +14°C lungo le coste, tra i +7 e i +10°C nell’entroterra, qualche punto in meno sulle vette appenniniche.
Poco entusiasmante ciò che si scorge tra le varie corse modellistiche, tutte terribilmente concordi nel mostrare per l’immediato futuro una qual certa perduranza del dominio altopressorio sull’Europa meridio-occidentale. Fino almeno alla metà della prima decade del prossimo mese, non paiono possibili apprezzabili cambiamenti a livello circolatorio, per lo meno in grado di dare una spinta alla sedia a rotelle su cui si muove questo malandato generale Inverno. Continuate a seguirci comunque, la meteorologia è tutto, fuorchè una scienza esatta.
Buongiorno Liguria