Aria fredda affluisce da nord mentre l’alta pressione tenta di conquistare terreno verso est esaurendone l’azione. Tale ingranaggio lascerà scoperto il settore occidentale che subirà “l’attacco” delle correnti perturbate atlantiche, pronte ad abbordarci da ovest. Andrà effettivamente cosi?
Nell’ultimo periodo non è di certo mancata la dinamicità, con fasi anticicloniche ed affondi freddi alternati a richiami umidi e miti. Le conseguenze sono state nevicate, piogge, gelicidio, mareggiate, ma anche belle giornate soleggiate. Una circolazione atmosferica che non ha quindi vissuto di mezze misure, o schemi ripetitivi indotti da pattern consolidati, ma al contrario ha proposto situazioni bariche diverse che si sono susseguite stravolgendo la stasi meteorologica passata.
Attualmente ci troviamo in una fase interlocutoria, o meglio, siamo di fronte ad un flusso freddo e secco che scivola sul bordo orientale anticiclonico posto ad ovest della penisola che a sua volta sta lentamente guadagnando terreno verso est.
L’aria fredda tuttavia tenterà ancora le sue sortite verso i settori meridionali, ma con un percorso sempre più orientale che prediligerà maggiormente i settori balcanici, pur interessandoci in parte, ed a tratti, sino alla vigilia di Natale
Proprio a Natale si vedrà una prima “vittoria” anticiclonica sulla penisola (con possibile macaia Ligure), ma che subirà le conseguenze degli sforzi fatti per protrarsi sino ai nostri settori, lasciando un varco aperto su quelli occidentali.
Questo braccio di ferro tra alta pressione ed aria fredda avrà infatti un doppio effetto: da una parte il continuo rinforzo anticiclonico creerà un forte dislivello barico (gradiente) tra i settori meridionali europei, e quelli posti a nord. Il tentativo di bilanciare questo delta avverrà attraverso un rinforzo del fronte polare stesso e di conseguenza un rinforzo del getto. D’altra parte, il tentativo dell’alta pressione di spostarsi verso est, lascerebbe “scoperto” dalla sua presenza proprio il settore occidentale del mediterraneo, sino ad oggi il più protetto.
Ci troveremo così, subito dopo Natale, di fronte ad una spinta delle correnti zonali in uscita dal nord Atlantico pronte a sfruttare il varco lasciato libero dell’alta pressione, e con un possibile intenso affondo depressionario pronto ad abbordarci dai lidi occidentali.
Una configurazione che potrebbe portare a condizioni bariche più vicine all’autunno che all’inverno, stante un affondo in grado di richiamare intense correnti umide ma anche ben più miti, seppur accompagnate da valori di pressione in quota (geopotenziali) di tutto rispetto
Al di là dei dettagli previsionali, se effettivamente dovessero esserci conferme, saremo di fronte ad un nuovo tipo di circolazione, con l’alta pressione che avrebbe difficoltà a recuperare il terreno perduto, e la penisola sotto spire perturbate che potrebbero anche susseguirsi nelle fasi successive.
Vedremo se effettivamente sarà cosi, se lo scenario barico propenderà per un ennesimo colpo di scena, magari con attinenze poco invernali, ma comunque proseguendo lo standard dinamico intrapreso che sembra caratterizzare questa fase atmosferica.