Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE

Il maestoso Monte Alfeo con i suoi 1651 metri di altezza (ubicato nel comune di Ottone, in Val Trebbia) con la vetta illuminata dai primi raggi di sole

Erich Maria Remarque, in fase di stesura del suo celeberrimo romanzo, mai avrebbe immaginato che un titolo simile si addicesse perfettamente anche all’attuale situazione meteorologica italiana. Volendo infatti servirsi di una metafora bellica, da ormai dieci giorni, il nostro “fronte occidentale”, ossia la porta d’ingresso per le perturbazioni atlantiche, è terreno di facile conquista per una vera e propria macchina da guerra come l’anticiclone subtropicale. Tale scenario non sembra destinato a mutare per i prossimi sette giorni.

La giornata odierna si apre con il consueto spartito: cielo sereno o poco nuvoloso su gran parte della regione e banchi di nebbia in corrispondenza dei confini regionali.

Sul lato termico, ancora una volta, protagoniste sono le inversioni termiche nei fondivalle, come testimoniato dalla rete osservativa:

  • Cabanne di Rezzoaglio (GE, 818 m): -6.1°C
  • Parazzuolo di Rezzoaglio (GE, 825 m): -6.1°C
  • Graveglia (SP, 140 m): -2.6°C
  • Montoggio (GE, 446 m): -3.0°C
  • Masone S.Pietro (GE,440 m): -3.9°C
  • Giusvalla (SV, 475 m): -4.8°C
  • Cairo Montenotte (SV, 335 m): -4.3°C

Lungo le coste, le minime si attestano tra i 3.4°C di Imperia Caramagna e Albenga (SV) e i 9.6°C di Varigotti (SV).

Le prossime ore saranno contraddistinte dal passaggio di velature medio-alte in traslazione verso sud-est, senza precipitazioni associate. Su settore centrale e imperiese potranno invece formarsi nubi basse più compatte.

Temperature che rimarranno stazionarie, mentre la ventilazione risulterà debole o assente, con mare poco mosso.

Buongiorno Liguria!

Curiosità: In questi ultimi giorni, come si evince dall’immagine sottostante, gran parte della Pianura Padana è rimasta avvolta da uno strato di nebbia, più precisamente nebbia da irraggiamento.

La persistente condizione di egemonia anticiclonica sul territorio italiano è infatti caratterizzata da un’atmosfera stabile, capace di dare luogo a un intenso irraggiamento notturno, favorendo così le inversioni termiche. Ciò, unitamente alla spinta verso il basso dell’alta pressione, confina in prossimità del suolo l’accumulo e il ristagno di vapore acqueo, creando le condizioni ideali per la formazione della nebbia. Il raffreddamento dell’aria umida e stagnante al suolo determina la condensazione intorno ai nuclei di condensazione del vapore acqueo in essa contenuto, per l’appunto, sotto forma di nebbia.

In caso di alta pressione duratura, il riscaldamento per subsidenza crea in quota una seconda inversione, che si sovrappone a quella già presente. Si forma così una coltre nebbiosa spessa anche 600/700  m.

Immagine visibile da satellite relativa alle 9:00 di ieri. Ben evidente la coltre di nebbia presente sulla Pianura Padana
Immagine visibile da satellite relativa alle 9:00 di ieri. Ben evidente la coltre di nebbia presente sulla Pianura Padana