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Piccoli tentativi di un difficile decollo invernale.

Ad oggi non si può negare che questa prima parte d’inverno (ricordando che la stagione meteorologica inizia il 1 dicembre e si conclude il 29 Febbraio), sia stato sottotono proseguendo, tra l’altro, l’andamento intrapreso con la fine dell’autunno, con temperature generalmente sopra media e scarse precipitazioni. L’anticiclone l’ha fatta da padrone, regalando i suoi aspetti peggiori e facendo ricredere coloro i quali associano questa figura come fioriera di giornate assolate, ma anzi, dispensando nebbie in pianura e nubi basse lungo le coste, tipica situazione di quando l’alta pressione persevera sul mediterraneo nel semestre freddo.  

Novità si sono avute all’inizio dell’anno, con una colata fredda che tuttavia non ha interessato a pieno l’Italia, al di là dei titoli di grande risonanza, che risultano spesso più propagandistici che veritieri, ma con il merito di spostare le radici anticicloniche consentendo così un ricircolo d’aria (unico vero sistema efficace per abbassare le percentuali di inquinanti), ed altresì permettendo una ripresa delle correnti atlantiche sull’Europa. La risultante è stata l’apporto di alcune precipitazioni sulla penisola, accompagnate da una discreta quota neve meritevole di imbiancare finalmente le Alpi, e qua e la, seppur per qualche ora, dare una parvenza d’inverno anche alle pianure del nord.  

Ovviamente le sopra citate correnti da ovest, hanno avuto anche il demerito di “ricacciare” il freddo verso est, ma la sommatoria di tale situazione rimane comunque positiva, visto il pattern creato che vede complessivamente un Europa più fredda, e precipitazioni che, seppur non troppo organizzate, risultano a tratti presenti. 

Ora lo sguardo volge al futuro, con un breve periodo in cui resisteranno brevi onde instabili adagiate su un letto di correnti occidentali favorendo precipitazioni sui settori di levante e più in generale nevicate sulle Alpi, seppur a quote alte, sempre accompagnate da temperature non di certo fredde per il periodo, mentre successivamente si apre il solito ventaglio di ipotesi da analizzare. 

La più probabile, nel medio-lungo periodo (immagine sopra), vede una zona ciclonica a carattere freddo sull’Europa centro orientale, mentre un rinforzo anticiclonico sulla penisola iberica tenderà ad evolvere verso nord. Ne conseguirà una circolazione più settentrionale, con un temporaneo blocco delle correnti umide sud occidentali, ed un’azione fredda da nord che alimentando il vortice Europeo potrebbe gradualmente scendere di latitudine, spalleggiata tra l’altro dall’alta pressione ad ovest. Inutile ad ora entrare nello specifico in evoluzioni previste tra 7/9 giorni, tuttavia pare sensato ipotizzare che tale aria fredda tenderà a ripercorrere strade già precedentemente tracciate, ovvero interessando la zona centrale Europea e successivamente la zona orientale, lambendo od interessando parzialmente anche la nostra penisola, che si troverà generalmente con correnti sfavorevoli a fenomeni, ma in un contesto più fresco.  

Si valuterà ovviamente strada facendo se effettivamente andrà così, oppure se si allargheranno le maglie fredde verso occidente con un’azione di queste più retrograda ed un conseguente maggior interessamento, o viceversa evolverà tutto ancor più verso est rispetto a quanto oggi previsto, lasciandoci in eredità un nuovo anticiclone.  

Di certo lo schema sembra cambiato rispetto ai mesi scorsi, seppur sempre non troppo benevolo per un ritorno invernale in pieno stile sulla penisola, ma con piccoli passi avanti che propendono per un’evoluzione più dinamica e meno statica rispetto alla precedente, e nel contesto climatico attuale è di per se una buona notizia, stante il ritorno di un settore Alpino nei suoi più consoni indumenti invernali, ed un Europa più fredda e perturbata.  

Vedremo se i progressi stagionali, nella seconda parte di stagione, saranno pertanto più incisivi anche da noi, se con il freddo più vicino l’inverno decollerà definitivamente, oppure rimarrà in questo limbo meteorologico, ai margini della stagione invernale che ormai galoppa su parte dell’Europea centro settentrionale, con le conclusioni che si trarranno come sempre solo a fine stagione.