Giunti a Marzo, quando ormai la stagione invernale sembrava poter essere definitivamente archiviata e, a ragion veduta, etichettata come una delle più calde e siccitose della storia recente, ecco balenarsi tra le varie corse modellistiche un tentativo di riscatto.
Sull’onda di una vasta area anticiclonica, isolatasi a cavallo tra le regioni scandinave, il Regno Unito e l’Islanda, una fredda massa d’aria di matrice continentale muove ora retrogradamente verso i tiepidi substrati dell’Europa meridio-occidentale, ove nelle prossime ore è atteso un brusco deterioramento meteorologico, oltre che una sensibile flessione termica.
Nel suo moto verso sud-ovest detto impulso gelido tenderà a distaccarsi dal flusso circolatorio principale, attingente direttamente dalle steppe russe, per andarsi ad isolare come una ”goccia” tra l’Italia settentrionale, la Francia e la Spagna; contestualmente, nel corso della prossima notte, stante la progressiva affluenza di gelide correnti orientali, andrà strutturandosi un minimo depressionario nei pressi della Costa Azzurra, a pilotare umidi venti meridionali su tutto il nord-ovest della Penisola.
Le prime deboli precipitazioni, nevose mediamente oltre i 500/700 metri di quota, abborderanno i settori centro-orientali della nostra regione a partire dalla tarda serata odierna, andando poi ad estendersi ai restanti comparti nel corso della notte; ma ciò su cui è utile porre l’attenzione è l’evoluzione prospettata dalla stragrande maggioranza dei modelli su scala locale per il dì di domani sui bacini di ponente, segnatamente sull’imperiese interno e il savonese medio-occidentale, ove la direttrice e l’intensità delle correnti suggeriscono un qual certo accanimento fenomenologico.
Se abbondanti saranno i quantitativi pluviometrici che si riverseranno lungo le coste, copiose e persistenti saranno le nevicate sui rilievi immediatamente retrostanti, anche dell’ordine di 40/50 cm in alta val Bormida, fino a 60/70 cm sulle creste alpine di confine. Stante una colonna d’aria particolarmente fredda [fino a -3/-4°C a 850 hpa (1500 m circa)], non escludiamo, inoltre, che in concomitanza con i rovesci più veementi, i fiocchi possano giungere fin sulla tratta rivierasca compresa grossomodo tra l’albissolese e il loanese, dando luogo ad imbiancate e accumuli già a partire dai 200/300 metri di quota.
Tra la sera e la notte di Giovedì, il celere sprofondamento del minimo depressionario verso le isole Baleari determinerà un graduale spegnimento dei fenomeni anche su detti settori.