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Secco ad oltranza

Molti si sarebbero attesi un cambio di registro a partire dal mese di aprile che rappresenta a tutti gli effetti il cuore della stagione primaverile.
Tuttavia la circolazione in essere si è portata appresso molti dei retaggi dello scorso inverno mitigati ovviamente dal maggiore riscaldamento del nostro emisfero.

Il vortice polare infatti, sebbene disturbato marginalmente da qualche ondulazione di maggiore rilievo alle medie latitudini, possiede ancora la capacità di trattenere a latitudini elevate, la parte più cospicua delle proprie masse di aria fredda e di relegare pertanto i contrasti derivanti dallo scontro con aria più calda in relegati settori individuabili dall’oscillazione tropico equatoriale ( madden Julian oscillation – MJO) che tende a modellare il percorso della sinottica emisferica e della corrente a getto.

andamento della corrente a getto a 300 hpa

 

anomalìe del geopotenziale a 500 hpa provocate dalla fase 1 della MJO

Quest’ultima peraltro si è ad oggi mantenuta ad alte latitudini proprio a ragione della compattezza del vortice polare la cui forza ancora una volta si vede dal grafico dell’Arctic Oscillation costantemente di segno positivo.

Cambierà quindi poco riteniamo nei prossimi 7/10 giorni fatto salvo un impulso di aria più fredda che, limitatamente alle giornate di lunedì e martedì, dovrebbe riportare le temperature su valori prossimi a quelli del periodo.

Si tratterà con tutta evidenza di aria piuttosto secca con ventilazione settentrionale che non porterà significativi cambiamenti se non una maggiore sensazione di fresco al mattino e qualche annuvolamento passeggero.
Rare e sporadiche le possibilità di precipitazioni.
A seguire ancora alta pressione e temperature in aumento con un tasso di umidità in graduale ripresa.

Oggi ancora ci portiamo appresso una coriacea circolazione ereditata dall’inverno ed è davvero raro che i postumi di una stagione piuttosto monotona nelle proprie dinamiche riescano ad incidere così profondamente anche in piena primavera.

Segnaliamo infine una grossa anomalìa riguardante la scarsa quantità di ozono stratosferico nel polo nord e che certamente ha avuto una corresponsabilità non irrilevante sulla circolazione attuale.