Come era logico aspettarsi, in questi ultimi giorni, settembre ha mostrato il proprio volto più instabile ed irrequieto, portando con sè un drastico calo delle temperature in gran parte dovuto all’introduzione di una massa d’aria molto fresca di origine nord-atlantica. Una figura vistosa di bassa pressione ha interessato dapprima i settori occidentali d’Europa, migrando in seguito verso il bacino centrale del Mediterraneo, laddove ancora adesso determina manifestazioni temporalesche sparse che tenderanno a concentrarsi sempre più sulle regioni centrali e meridionali del nostro stivale. Volgendo lo sguardo al futuro, l’evoluzione atmosferica prevista nei prossimi giorni in ambito europeo, sarà ancora una volta caratterizzata da un rinforzo dell’alta pressione sulla parte occidentale del nostro continente; questo elemento andrà nuovamente a svolgere un’importanza fondamentale nel plasmare quelle che saranno le linee guida seguite dalla circolazione atmosferica in ambito italiano in questa terza ed ultima decade settembrina.
L’attività ciclonica di stampo oceanico sarà infatti costretta a percorrere una traiettoria decisamente settentrionale, presentandosi sul Mediterraneo attraverso un flusso di correnti instabili da nord-ovest che porteranno precipitazioni ed instabilità soprattutto sui versanti adriatici, nonchè sulle regioni di Mezzogiorno. Vista in questo contesto, la parentesi instabile di queste giornate non sembrerebbe portare alcuna significativa inversione di tendenza in uno schema sinottico che ormai si ripete ossessivamente uguale a se stesso da molti mesi. Ne derivano importanti deficit di precipitazione che, nel prossimo futuro, potranno ancora manifestarsi sulla Francia e soprattutto sui settori iberici. In previsione il trend risulterà secco anche sulle nostre regioni settentrionali, con una circolazione di stampo prevalentemente settentrionale.
Questa al momento la linea di tendenza più probabile, anche se non rimane l’unica disponibile: se il flusso di correnti nord-occidentali dovesse avere più forza del previsto, non possiamo infatti escludere a priori la formazione di qualche nuova ciclogenesi ancora indirizzata ai paesi dell’Europa occidentale, evento che di fatto potrebbe esporre la nostra regione a nuovi apporti precipitativi da qui alla fine del mese, tuttavia al momento nessun modello disegna tale scenario, rientrando quest’ultima nel campo delle ipotesi cosiddette “recessive”. Infine il quadro delle temperature resterà in linea col periodo stagionale di riferimento, con una circolazione prevalentemente di tipo settentrionale.