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Cambia la circolazione. Un altro volto dell’estate

Tra ieri e oggi l’Italia e non solo è stata spazzata da venti più miti provenienti dall’oceano atlantico.
Si tratta di aria più fresca rispetto quella molto calda che ha presidiato il Mediterraneo per buona parte del mese di giugno e di questo inizio luglio.
Ora l’anticiclone nord africano torna a casa sua lasciando un avamposto, un ultimo baluardo solo sulla parte più meridionale della Spagna.
Altrove i venti occidentali hanno sollevato, al loro arrivo, una grande quantità di aria calda costruendo, a chiazza di leopardo, imponenti strutture temporalesche responsabili purtroppo di eventi penalizzanti e talvolta anche pericolosi per l’uomo.
Questa nuova circolazione è destinata, secondo le elaborazioni del centro di Reading (ora anche nella nuova sede locale di Bologna), a caratterizzare buona parte del prosieguo del mese di luglio e perlomeno i prossimi 7/10 giorni con fasi alterne di tempo variabile e indubbiamente più clemente dal punto di vista termico.
A confermare questo andamento è l’analisi di ECMWF già a 72 / 96 ore che, in quota, mostra il riassorbimento della lacuna barica presente sull’Atlantico portoghese e che rappresenta una “spina nel fianco” per chi desidera un andamento estivo più mite.


Questa figura è infatti all’origine di intense rimonte di aria calda dal nord africa ed è la principale responsabile delle più forti ondate di calore verso il Mediterraneo centro-occidentale e quindi anche verso la nostra Penisola.
Se effettivamente la pressione e i geopotenziali andassero ad aumentare proprio sul medio atlantico in prossimità del continente europeo, è probabile che le correnti possano continuare ad assumere quell’andamento occidentale in grado di contenere gli eccessi di calore caratteristici del promontorio africano.
E’ altresì vero che se l’andamento medio delle correnti zonali (ovvero da ovest verso est) dovesse risultare mediamente teso anche alle latitudini dell’Europa non solo centrale ma anche meridionale, il tempo assumerebbe una maggior componente variabile e quindi non in grado di marginalizzare completamente i disturbi portati dai cavi d’onda in movimento dall’oceano fino all’Europa.
Di conseguenza tempo maggiormente variabile.
Ovviamente vi aggiorneremo su quanto prospettato.