Stiamo sperimentando un periodo meteorologico davvero anomalo, con la totale assenza di perturbazioni in arrivo dall’atlantico e continue irruzioni fredde dai quadranti orientali.
Se in inverno può capitare di rimanere a secco è davvero difficile che lo faccia anche la primavera. I casi di una tale siccità si contano sulle dita di una mano mozza e più il tempo passa più la situazione si aggrava, con seri problemi legati all’agricoltura che, tra qualche tempo potranno allargarsi anche alla disponibilità di acqua potabile.
La grande anomalia circolatoria si sta protraendo anche in questo mese di aprile, con prevalenza di correnti orientali, perlopiù secche e fredde, che non permettono un adeguato ricarico idrico delle falde acquifere.
La scarsa penetrazione del flusso atlantico sul continente è dovuta principalmente a due fattori. Il primo viene da lontano, dall’oceano pacifico, e prende il nome di Nina. La seconda invece da più vicino, ed è l’anomala presenza di molta aria fredda sulla parte orientale del continente europeo.
La Nina infatti tende a rallentare la corrente a getto subtropicale del nord emisfero (nastro trasportatore delle perturbazioni da ovest verso est) con tendenza alla creazione di una corrente più ondulata. Ne sono un esempio lampante i continui affondi perturbati sul Marocco che riempono i nostri cieli di sabbia del Deserto.
L’aria fredda accentua questa tendenza, bloccando di fatto la normale evoluzione dei sistemi da ovest verso est (aria fredda più pesante di quella mite) e incentivando la circolazione meridiana.
Questo meccanismo perverso che ci perseguita da mesi non sembra potersi sbloccare in tempi brevi, la situazione peggiorerà ulteriormente e se maggio non porterà il tanto auspicato cambiamento sarà un estate DRAMMATICA su molte aree dello Stivale, compresa la nostra cara Liguria.