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I SEGNALI DELL’ESTATE

Durante il passaggio dal  freddo al caldo, il vortice polare si fa sempre più blando e l’eredità circolatoria viene modulata prevalentemente dalle anomalìe delle temperature oceaniche e dal comportamento dei moti convettivi nelle fasce tropicali.

Questi non restano sempre nello stesso posto ma si spostano in base al comportamento degli alisei e delle onde di Kelvin che tendono a trasferire periodicamente le acque più calde (accumulate verso ovest dagli stessi alisei) verso la parte orientale dei bacini oceanici.

Le cose si complicano non poco quando si interpone la presenza di un continente, quale ad esempio l’Africa, che crea un suo gradiente termico ulteriore rispetto alle più fresche fasce oceaniche equatoriali ove soffiano gli alisei.

Questo gradiente, ovvero differenza di temperatura in una fascia relativamente ristretta, è all’origine dei monsoni cioè venti periodici che, durante il periodo estivo, tendono ad entrare nella parte meridionale del continente a motivo dei forti moti convettivi che si generano anche per la differenza di temperatura rispetto alle acque del mare.

Il Mediterraneo è condizionato in modo determinante da questi fattori che vanno ad interferire con la circolazione extra tropicale.

Monsoni meridionali più intensi tendono a spingere verso nord le aree contraddistinte da forti precipitazioni e quelle di massima convezione innalzando l’altezza della troposfera e quindi i geopotenziali.

La linea di interconvergenza dei venti umidi meridionali con quelli più asciutti provenienti da est o da nord est del continente africano costituisce una specie di ITCZ (InterTropical Convergence Zone) che prende il nome di ITF (InterTropical Front).

Il segmento di maggior interesse, in quanto sui meridiani della nostra Penisola, è l’West ITF ovvero la sua parte più occidentale che rappresenta lo spostamento dell’attività convettiva per effetto dei Monsoni meridionali occidentali (WAM: West Africaan Monsoon).

Se diamo un’occhiata alla situazione che ha contraddistinto questa prima parte estiva ed il mese di maggio, noteremo un W-ITF mediamente inferiore alla media del periodo o al massimo in media, segno che i monsoni sono stati ad oggi deboli o al massimo moderati.

Di conseguenza le fasce tropicali africane sono rimaste piuttosto basse, dando la possibilità alle correnti extratropicali di mantenersi piuttosto attive fin sul nord Africa tenendo a bada le temibili heat waves ovvero le ondate di calore che hanno spesso contraddistinto ad oggi le estati del nuovo secolo salvo alcune eccezioni.

Quali i segnali che possiamo scorgere per la fine del mese e in prospettiva per inizio luglio?

Se guardiamo la risalita delle precipitazioni dal Golfo di Guinea, possiamo subito notare una tendenza delle stesse a portarsi più verso nord e questo segna un probabile progresso del W-ITF verso latitudini più settentrionali.

Questo significherebbe un progressivo innalzamento delle fasce anticicloniche tropicali e quindi la possibilità di vedere le prime lingue di calore portarsi verso il Mediterraneo.

Tuttavia al momento l’area maggiormente interessata da questo innalzamento pare traslare attraverso il Sahara algerino e non coinvolgere in toto la parte più occidentale del continente ovvero il Marocco dal quale normalmente partono le forti risalite di calore verso Portogallo, Spagna e in progressione verso la Francia.

Teniamo inoltre presente il fatto che, proprio a ridosso della parte più occidentale delle coste africane fino all’Atlantico portoghese, sono presenti attualmente ancora anomalìe oceaniche fredde che tendono a disincentivare massicce risalite di aria calda verso le suddette zone.

Estate che quindi tenta di portarsi in linea con il periodo ma che dovrà verosimilmente vincere ancora alcune resistenze.

Ad oggi non darei ancora per scontata la prognosi.