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Marzo: un percorso ad ostacoli tra le anomalìe

Il vortice polare stratosferico presenta valori di profondità del tutto anomali per il periodo.

Il NAM (che ricordiamo essere di fatto l’Arctic Oscillation misurata però anziché in troposfera in alta stratosfera), che tutt’ora si mantiene su valori prossimi se non addirittura superiori a + 4, ha battuto ogni record storico nella serie degli Eventi Stratosferici Estremi di tipo cold.

Le cause di questo straordinario (sia per intensità che per durata) raffreddamento stratosferico sono principalmente 2:

  1. L’incapacità dei flussi verticali di calore, in seno ad onde dinamiche, di penetrare oltre la tropopausa e quindi di disturbare il vortice;
  2. La carenza eccezionale dello strato di Ozono polare che oggi appare in deficit di circa 100 D.U. (Dobson Unit) rispetto la media climatologica per il mese di marzo.

Nell’ambito di questa situazione, la circolazione a livelli più bassi e quindi in troposfera è condizionata da un vortice polare assai compatto e da velocità zonali sostenute, caratterizzata da una corrente a getto mediamente ancora tesa alle medie latitudini ma che tuttavia risente gradualmente sempre più del tentativo da parte delle fasce tropicali, in progressivo riscaldamento, di erodere i bordi meridionali di questa vasta circolazione ove le correnti presentano mediamente una direttrice occidentale.

Ecco che quindi compaiono le prime ondulazione a scalfire una circolazione capitanata dalla grande depressione polare che mantiene ben saldo il proprio dominio fino alle latitudini subpolari ma che deve progressivamente cedere spazio a partire dalle medie latitudini.

In questo contesto ci si può attendere un mese di marzo caratterizzato , grossomodo fino alla metà del mese, dall’alternanza di correnti polari o temporaneamente artiche (nel momento in cui l’asse del vortice si disponga in senso meridiano rispetto la longitudine europea) alternate a rimonte altopressorie.

Sostanzialmente quindi un tipo di tempo variabile e con temperature grossomodo nella media del periodo o solo temporaneamente al di sopra di essa.

La scarsa predicibilità per la seconda parte del mese ci costringe ad azzardare un difficile pronostico.

Si ritiene probabile il mantenimento di una situazione connotata da un vortice polare molto forte e profondo che tuttavia tende a restringere il proprio campo di azione (in quanto si restringe proprio fisicamente il suo diametro) caratterizzato da forti correnti occidentali a latitudini più elevate (oltre i 55/60°N) costringendo la corrente a getto polare a tracciare percorsi più nordici

E’ possibile, in questo contesto che le fasce di alta pressione, disposte comunque prevalentemente secondo una circolazione zonale e quindi lungo i paralleli si sviluppino dall’atlantico fin verso l’Europa centro settentrionale lasciando le medie latitudini europee e in particolare l’Europa orientale e meridionale sotto correnti più fredde attorno est.

Non possiamo neppure escludere che possano intervenire successivamente correnti umide più miti dalle medie latitudini dell’Oceano atlantico verso il Mediterraneo occidentale annunciando successivamente, per il mese di aprile, un tipo di tempo più umido e piovoso.

Ovviamente ci dovremo ritornare sopra per le necessarie conferme.