Nuovi assetti atmosferici vanno a delinearsi all’orizzonte, pronti a movimentare questo ultimo mese invernale. Infatti, dopo una stasi barica che, a parte piccoli “strappi”, ha caratterizzato la stagione sino ad oggi, il periodo astronomico ci viene incontro per apportare modifiche ad un pattern ormai consolidato.
E’ proprio nel mese di Febbraio che iniziano le grandi manovre atte a riscaldare lentamente l’emisfero, dando il via a quegli scambi di calore tra l’equatore ed il polo frutto dell’avanzamento stagionale, che di fatto creano “scompiglio” alle figure bariche, annullando lentamente le anomalie createsi nel semestre freddo, ed andando a ricostruire quelle che saranno le nuove anomalie che caratterizzeranno successivamente il prossimo semestre. Tutto ciò va a favore di un certo dinamismo atmosferico, un maggior movimento delle figure bariche, e quindi una maggior sfaccettatura climatica, che è generalmente tipica del periodo transitorio tra Inverno e Primavera.
Il primo aspetto concreto che ne deriva, attualmente osservabile attraverso i modelli matematici, è una minor invadenza anticiclonica sul mediterraneo e di conseguenza sulla nostra penisola. Tale figura risulta infatti maggiormente decentrata verso ovest, lasciando scoperta anche la nostra penisola al tiro delle correnti nord occidentali atlantiche, che proveranno lentamente a scendere di latitudine, depressionario lentamente l’Europa centro-occidentale, e regalando così maggior opportunità per piogge organizzate.
E’ difficile ad oggi prevedere se tale assetto andrà a consolidarsi, o se sarà da relegare ad una temporanea parentesi, tuttavia possiamo già notare un primo più incisivo affondo ciclonico a partire da questo fine settimana, quando un fronte tenderà a sfondare verso sud, sospinto da flussi occidentali che lo traghetteranno da Ovest verso Est, regalando forse un apporto precipitativo più diffuso (in particolare nella giornata di Domenica) rispetto ai tentativi precedenti.
Al di là dell’aspetto puramente previsionale, per cui rimandiamo ai bollettini, ci preme sottolineare come questo passaggio possa fare da apripista ad altri affondi, infatti nella fase successiva nuove discese depressionarie appaiono oggi più concrete, potendo seguire una strada simile alla precedente, approfittando di quella minor invadenza anticiclonica di cui si parlava sopra, regalando una maggior dinamicità.
Un doveroso sguardo infine anche all’aspetto termico, che potrà oscillare nelle varie fasi, con una tipica sinusoide che vedrà incrementi termici al proporsi delle onde cicloniche, alternati a dei cali post frontali, ed anche se ad oggi il profilo medio termico non rispecchia la stagionalità, potremo comunque assistere ad apporti nevosi più efficienti sulle Alpi, e forse temporaneamente sulle zone appenniniche.
Attendiamo quindi i reali effetti del transito perturbato di questa Domenica, ma sarà tuttavia importante stabilire nei giorni successivi se saremo davanti ad un vero cambiamento del pattern atmosferico con un clima più vivace e variabile, oppure se si sarà trattato di un nuovo singolo episodio, e quindi bisognerà ancora attendere per un cambio circolatorio più strutturato.